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Superbonus: ecco le ultime modifiche

L'obiettivo è salvare l'accesso al Superbonus, almeno fino al 2024. Così si spiegano gli ultimi movimenti parlamentari, a cominciare dal tentativo di estendere la detrazione su un arco di tempo quadriennale rispetto all'attuale arco decennale, anche per i lavori svolti nel 2023.

Pubblicato il 20/10/2023
cantiere di abitazioni in ristrutturazione
Le ultime novità in tema di Superbonus

La normativa relativa al Superbonus continua a essere un cantiere aperto. Per salvare il provvedimento dopo le strette degli ultimi mesi, si lavora alla possibilità di allungare la detrazione da quattro a dieci anni, anche relativamente ai lavori realizzati nel corso del 2023.

L’obiettivo è risolvere il problema dei crediti incagliati

Data la sostanziale impossibilità di cedere il credito, a fronte di un mercato bloccato, si tratterebbe di una soluzione salvifica per molti contribuenti. Infatti, sono pochi quelli che riescono a “scaricare” i costi su appena quattro dichiarazioni dei redditi.

Per altro, è interesse anche dello Stato dipanare la matassa dei crediti incagliati, dato che a livello europeo si discute di una riforma che punta a classificarli come debito pubblico.

D’altro canto, però, ritardare la data di incasso comporterebbe problemi aggiuntivi di cassa per lo Stato, che già non naviga nell’oro, come dimostrano le difficoltà nella messa a punto della manovra di Bilancio.

Intanto si fa sempre più forte il pressing dell’Ance (l’associazione dei costruttori) per ottenere la proroga del Superbonus per i cantieri dei condomini già avviati. Senza un simile provvedimento, secondo l’organizzazione, è a forte rischio la sostenibilità dei cantieri avviati, dal momento che l’agevolazione passerebbe in molti casi, con un vero scalone, dal 110 al 70% per ritardi non imputabili a imprese o contribuenti.

Anche se il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha fin qui chiuso all’ipotesi di proroghe dopo il prossimo anno. Questo significherebbe che dal 1° gennaio prossimo il beneficio scenderà al 70%, poi a fine 2024 calerà definitivamente il sipario. Mentre per villette e unifamiliari la misura sarà cancellata già alla fine di quest’anno, anche nella versione depotenziata e limitata ai soli redditi più bassi prevista quest’anno.

Resta da verificare se questa posizione di chiusura reggerà di fronte all’urto delle richieste di parlamentari, anche della maggioranza. “I lavori devono essere completati entro la fine dell’anno se si vuole beneficiare dello sconto in fattura. Altrimenti parte il meccanismo delle detrazioni senza la possibilità di sconto in fattura e cessioni, salvo quelli maturati in precedenza”, è il concetto espresso dal titolare del dicastero di via XX settembre.

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Ecco come rimediare agli errori

Intanto alcuni documenti messi a punto dall’Agenzia delle Entrate nelle ultime settimane consentono di farsi un’idea su come rimediare a eventuali errori di comunicazione relativi al beneficio fiscale. In particolare, gli errori su crediti non ancora accettati dal cessionario/fornitore, andrebbero rifiutati per restituirli al cedente e ripulire gli archivi; mentre gli errori formali possono essere corretti tramite PEC, ma senza incidere su circolazione e utilizzo del credito; infine, in caso di errori sostanziali, è possibile procedere ad annullamento, con la collaborazione obbligatoria del cedente/fornitore.

Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, in assenza di concorso nella violazione spetta esclusivamente al cedente, beneficiario dell’agevolazione, riversare, tramite F24, il credito in tutto o in parte indebitamente utilizzato in compensazione dal cessionario, oltre agli interessi dalla data dell’avvenuta compensazione e alla sanzione (eventualmente ridotta con il ravvedimento operoso). Mentre, se la compensazione non ha avuto luogo, il cedente deve farsi parte attiva per impedirne l’utilizzo, comunicando sia al cessionario che all’amministrazione finanziaria la non sussistenza, in tutto o in parte, del credito ceduto.

Il Veneto è la quarta regione ad attivare lo sblocca-crediti

Intanto, dopo Basilicata, Lazio e Piemonte, anche il Veneto ha attivato un sistema sblocca-crediti, in concreto con il lancio di una piattaforma in grado di far incontrare domanda e offerta. A breve verranno pubblicati i bandi, divisi per tipologia di bonus fiscale, che serviranno a selezionare i cittadini e le imprese che pubblicheranno i loro annunci, partendo proprio dal Superbonus. Quanto all’accesso, verranno agevolati i cittadini con Isee inferiore a un certo livello e quelli con una maggiore anzianità dei lavori svolti.

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A cura di: Luigi dell'Olio

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