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Superbonus: ecco chi torna a offrire la cessione dei crediti

Buone nuove per chi ha crediti incagliati legati al Superbonus. Le realtà attive nel riacquisto sono Intesa Sanpaolo e Sparkasse, mentre Credit agricole, Unicredit e Poste Italiane stanno ultimando le procedure e Banco Bpm sta lavorando per sbloccare la situazione.

Pubblicato il 08/06/2023
pile di monete con su scritto bonus
Superbonus e cessione dei crediti: le ultime novità

È uno degli ostacoli principali al buon funzionamento del Superbonus, almeno per quel che concerne i lavori già approvati e avviati. Stiamo parlando del sistema di cessione dei crediti, che rende liquidabili appunto i crediti maturati dai soggetti che intervengono nei lavori. Negli ultimi mesi, sia per la stretta normativa adottata con finalità antifrode, sia a fronte di una domanda superiore a ogni previsione, questo flusso si è sostanzialmente interrotto, ma la situazione è in evoluzione. Vediamo come.

I nuovi protagonisti della cessione dei crediti

Attualmente le realtà attive nel riacquisto sono Intesa Sanpaolo e Sparkasse, mentre Credit agricole, Unicredit e Poste Italiane stanno ultimando le procedure nel rispetto delle norme del DL blocca cessioni e Banco Bpm sta lavorando per sbloccare la situazione.

Intanto c’è grande attesa per Enel X, che – su imprimatur del ministero del Tesoro, principale azionista della compagnia energetica – ha fatto sapere di essere pronta a lanciare la piattaforma per settembre. Enel X darà vita a una società veicolo con l’incarico di acquisire i crediti per poi trasferirli a soggetti terzi, soprattutto imprese, interessati a rilevare i bonus in prossimità delle scadenze fiscali. L’iniziativa, che sarà condotta “di concerto con alcuni istituti bancari” (secondo quanto dichiarato dal Mef), partirà con la fine dell’estate.

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In ballo ci sono 30 miliardi di crediti incagliati

La posta in gioco non è da poco. Infatti, secondo quanto emerso dalle audizioni parlamentari sul tema, in Italia ci sono crediti incagliati – cioè che i privati non riescono a cedere – per circa 30 miliardi di euro. L’audizione di Tesoro, Finanze e Ragioneria generale dello Stato della scorsa settimana attestava “le cessioni dei crediti per le quali il cessionario ha comunicato l’accettazione e indicato il momento di utilizzo in compensazione” a quota 31,4 miliardi di euro a fine aprile. Un mese dopo, verosimilmente siamo intorno a quota 30 miliardi. Un numero, quest’ultimo, che comprende i soggetti che stanno aspettando una risposta da parte del loro acquirente (nel caso di un intermediario, la procedura di verifica sui crediti può prendere anche molti mesi).

Per qualche giorno si era diffuso un certo ottimismo verso la proposta presentata da Abi e Anci, basata sulla compensazione dei modelli F24, quelli cioè utilizzati per pagare tasse, imposte e Iva. Di solito il contribuente prenota il pagamento al Fisco a una data prestabilita attraverso questo modello; la banca prende in carico la richiesta e nel giro di pochi giorni effettua il versamento. L’idea sarebbe quella di lasciar versare all’istituto una piccola parte di questo versamento, compensando i crediti fiscali che ha in pancia. Così, a ogni pagamento di un F24, la banca potrebbe liberarsi di una piccola quota dei suoi crediti. Tuttavia, come accennato, questa proposta non ha avuto grande riscontro tra gli addetti ai lavori.

Su un altro terreno si muove UniCredit. La soluzione messa a punto consente a imprese, artigiani e professionisti, che abbiano maturato crediti fiscali a fronte di sconto in fattura per spese sostenute nel 2022, di smobilizzarli, in modo da ottenere la liquidità necessaria per proseguire la propria attività. L’ammontare del credito per singola pratica deve essere superiore a 10mila e inferiore ai 600mila euro, con il richiedente chiamato a presentare tutta la documentazione necessaria, con le attestazioni relative alle fatture registrate lo scorso anno.

La possibilità di spalmare il bonus su un arco decennale

Restando in tema, va segnalata l’ultima novità normativa. Il legislatore italiano ha introdotto lo spalmacrediti con rateizzazione decennale, che non riguarda esclusivamente il Superbonus, bensì anche le detrazioni per i lavori riguardanti le barriere architettoniche e il sismabonus ordinario.

Per usufruire di questa possibilità occorre collegarsi al sito internet dell’Agenzia delle Entrate, accedere alla propria area riservata, quindi alla Piattaforma cessione crediti. A questo punto occorre cliccare sulla voce “Ulteriore rateizzazione” indicando la volontà di usufruire della detrazione decennale.

Con una precisazione. La ripartizione non è ammissibile per le rate originariamente compensabili nel 2021 per il Superbonus e per quelle compensabili prima del 2023 per l’eliminazione delle barriere architettoniche.

A cura di: Luigi dell'Olio

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