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Credito al consumo: l’Europa alza le difese per i consumatori

Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea è stata pubblicata la direttiva Ccd II, che fissa una serie di garanzie per i consumatori e dei limiti relativi alle tecniche di comunicazione e di marketing da parte delle aziende che offrono finanziamenti.

Pubblicato il 24/11/2023
bandiera dell'unione europea
Nuove tutele per i richiedenti prestito

Le tempistiche non saranno brevi, come di consueto per le direttive comunitarie, ma la strada è segnata. I consumatori del Vecchio Continente potranno contare su difese rafforzate contro gli abusi dell’offerta in materia di credito al consumo. Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea è stata pubblicata la direttiva Ccd II, che merita di essere conosciuta per capire come comportarsi in caso di problemi con i finanziamenti.

Prestiti separati dalle assicurazioni

Spesso chi chiede un prestito di un certo importo è obbligato a stipulare anche un’assicurazione, che quasi sempre tutela la banca (o la finanziaria) in caso di morte dell’intestatario. Una garanzia per l’operatore, ma un costo aggiuntivo per il consumatore. La direttiva pone un divieto in proposito, quindi i player del credito al consumo potranno proporre la sottoscrizione di una polizza in abbinata alla concessione del prestito, ma senza vincoli e con un’offerta distinta.

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Norme sull’oblio oncologico

Il tutto al futuro, dato che per l’applicazione concreta occorrerà una norma di recepimento da parte dei singoli Stati. Con il provvedimento dovrà essere stabilita – tra le altre cose – la concretizzazione dell’oblio oncologico, cioè l’impossibilità per gli operatori di usare i dati personali relativi alle diagnosi di malattie oncologiche dopo alcuni anni (fino a un massimo di 15) dalla fine delle cure.

Questa misura è destinata a integrare la proposta di legge da poco approvata dalla Camera che si occupa proprio di diritto all’oblio oncologico, definito dal testo che ora attende l’approvazione del Senato come “il diritto delle persone guarite da una patologia oncologica di non fornire informazioni né subire indagini in merito alla propria pregressa condizione patologica, nei casi di cui alla presente legge”. Dunque l’obiettivo è di superare l’obbligo di sottoscrizione di una polizza per accedere a un mutuo e quello di autodichiarare il proprio stato di salute, rispondendo a domande tranchant come “Hai avuto diagnosi di patologie oncologiche?”. Questo diritto si applica dopo dieci anni dal termine delle cure per le neoplasie dell'adulto e dopo cinque anni per quelle dell'età pediatrica. In Italia ci sono oltre tre milioni e mezzo di persone che in passato hanno ricevuto una diagnosi di tumore. Di queste, oltre un milione può essere considerato guarito, condizione diversa dalla sopravvivenza in quanto la prima indica il raggiungimento della medesima aspettativa di vita della popolazione in generale.

L’obbligo di informazioni chiare e trasparenti

Tornando alla direttiva, pone un freno alle pubblicità accattivanti che potrebbero trarre in inganno i consumatori meno avveduti. Ad esempio gli spot non potranno più incoraggiare i consumatori a chiedere un prestito “suggerendo che il credito migliorerebbe la loro situazione finanziaria”, né suggerire che il finanziamento possa “migliorare il loro tenore di vita”, né potranno essere evidenziati “la facilità e la rapidità” con cui è possibile avere il denaro.

Infine, per la prima volta a livello europeo vengono introdotti degli obblighi di tolleranza. Quindi il concedente, nel momento in cui un debitore non onora una o più rate, prima di avviare una procedura esecutiva deve venirgli incontro ad esempio estendendo la durata del contratto, sospendendo le rate per un certo periodo, riducendo il tasso applicato o consolidando il debito.

Secondo le ultime rilevazioni dell’Abi, i prestiti alle famiglie italiane viaggiano a -0,6% rispetto a un anno fa, una tendenza sopra le aspettative a considerare la frenata in atto nella congiuntura.

La tenuta del mercato è merito anche dei tassi, che restano sostenibili nonostante i rialzi degli ultimi mesi conseguenti alle politiche monetarie restrittive da parte della Bce. Secondo l’ultimo Osservatorio di PrestitiOnline.it relativo a ottobre, il miglior tasso applicato sui prestiti personali è cresciuto al 7,63% contro il 7,21% del periodo luglio-settembre e ben un punto e mezzo in più rispetto al primo trimestre di quest’anno.

La durata media di un prestito richiesto in Italia è di 5,40 anni, in leggera crescita rispetto al passato, il che può essere letto soprattutto alla luce della difficile congiuntura che stiamo attraversando.

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A cura di: Luigi Dell'Olio

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