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Caro energia e prestiti ristrutturazione: perché con la casa smart si risparmia
Bonus e incentivi per una casa smart possono ridurre i consumi energetici fino a 3.100 GWh l’anno, contribuendo tra il 6,5% e il 7,8% agli obiettivi della direttiva case green. Lo rivela una ricerca del Politecnico di Milano. E i prestiti ristrutturazione casa, con i tassi in calo, sono un aiuto economico.

Il caro energia sta mettendo in difficoltà le famiglie in questi primi due mesi del 2025. Le bollette luce e gas corrono verso l’alto ma, oltre al Mercato Libero, è possibile risparmiare abbattendo i consumi con una smart home, una casa “intelligente”.
Uno studio del Politecnico di Milano afferma che, approfittando di bonus e incentivi, si possono ridurre i consumi energetici degli edifici residenziali tra 2.600 e 3.100 GWh l’anno, contribuendo tra il 6,5% e il 7,8% agli obiettivi fissati dalla direttiva case green dell’UE.
E per migliorare l’efficienza energetica di un’abitazione si può ricorrere ai prestiti ristrutturazione casa, resi più convenienti dai tassi in discesa. Finanziamenti per realizzare una serie di interventi che favoriscano il risparmio sulla fattura domestica di elettricità e metano. Così come, in generale, sono più convenienti prestiti personali e cessione del quinto.
Nonostante il giro di vite sui bonus edilizi impresso dal Governo per quest’anno, una ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano evidenzia che, nel 2024, il mercato delle case smart in Italia è cresciuto, raggiungendo quota 900 milioni di euro, con +11% rispetto al 2023.
Guardando invece al 2025, Giulio Salvadori, direttore dell’Osservatorio Internet of Things afferma che “le sfide per la smart home saranno l’evoluzione degli ecosistemi per l’interoperabilità”.
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Risparmio energetico e sicurezza trainano il mercato
Il mercato è trainato da soluzioni per la sicurezza, (videocamere, sensori per porte-finestre e serrature), che rappresentano il 28% del valore, elettrodomestici smart (19%), dispositivi per il risparmio energetico (caldaie, termostati, valvole termostatiche e condizionatori) pari al 16% e smart speaker (14%).
Lo studio del Politecnico rileva inoltre che 6 consumatori italiani su 10 possiedono già degli oggetti smart in casa, anche se solo 4 su 10 li hanno connessi alla rete Internet. In ogni caso, è alta la propensione all’acquisto di nuovi dispositivi per il futuro: uno su tre si dice interessato.
Ma ci sono importanti novità anche sul lato offerta: aumenta la gamma di servizi attivabili dall’utente e questi sono sempre più innovativi, grazie alla valorizzazione dei dati raccolti dai dispositivi e all’integrazione delle soluzioni IoT con l’Intelligenza Artificiale. La vendita dell’hardware è un mezzo per ampliare la propria base clienti, ma le aziende sono sempre più consapevoli che il vero valore vada cercato altrove.
Riduzione dei consumi con una casa “intelligente”
Anche nel 2024 sono le soluzioni per la sicurezza a trainare le vendite del mercato smart home, con 250 milioni di euro (28% del valore, +28% rispetto al 2023). Segue il settore degli elettrodomestici smart, con 179 milioni di euro di mercato (19%) e una crescita importante nell’ultimo anno (+13%).
Anche in questo ambito si lavora su nuovi servizi abilitati dai dati raccolti dai dispositivi connessi e da algoritmi di intelligenza artificiale. Per esempio, sono nate partnership tra fornitori di energia e produttori per utilizzare i dispositivi quando l’energia costa meno: il costo dell’energia viene fatto variare in base ai livelli effettivi di domanda e gli elettrodomestici possono decidere di attivarsi nel momento in cui l’energia è più conveniente.
Rallenta il mercato dei dispositivi smart per il risparmio energetico, che vale 141 milioni di euro (16% del valore complessivo, -5%), la categoria che ha risentito più della riduzione degli incentivi statali.
Nonostante la flessione, si osservano segnali positivi per l’offerta: gli utenti sono sempre più attenti alla riduzione dei consumi, sia per l’aumento dei costi dell’energia sia per la crescente sensibilità ambientale. Il 32% dei consumatori vorrebbe attivare servizi per la gestione dei consumi e, tra questi, il 71% sarebbe disposto a spendere per la loro attivazione.
Al quarto posto, il mercato degli smart speaker: 125 milioni di euro, 14% del mercato, in leggera flessione (-4%) in linea con il quadro internazionale: nei primi sei mesi del 2024 sono stati venduti 62 milioni di speaker nel mondo, in riduzione (-5%) rispetto allo stesso periodo del 2023 per la progressiva saturazione del mercato.
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