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Si rivedono i consumi, tra giovani e Made in Italy

L'Italia sta lentamente uscendo dll'emergenza sanitaria. Di pari passo gli italiani stanno riprendendo a fare acquisti. Gli over 55 si sentono più sicuri a frequentare i negozi, mentre gli under 34 premiano soprattutto la ristorazione. E a beneficiarne sono i prodotti nazionali.

Pubblicato il 14/08/2020
Si rivedono i consumi, tra giovani e Made in Italy

Torna a crescere la fiducia dei consumatori, con sei italiani su dieci che si sentono più sicuri a frequentare i negozi. E a vincere è soprattutto il Made in Italy, con i giovani che trainano gli acquisti in ristoranti e abbigliamento. A rilevarlo è l'ultimo Osservatorio Deloitte Global State of Consumer Tracker che, con cadenza quindicinale, monitora l’andamento dei consumi e i trend correlati. "Fiducia e sicurezza sembrano crescere e l’Italia sta lentamente uscendo dall’emergenza sanitaria con una conseguente ripresa dei consumi - commenta Eugenio Puddu, Partner Deloitte - La strada sembra quindi riaperta, sebbene ci sia ancora molto da fare e i tempi per la nuova normalità siano ancora difficili da stimare. Riuscire a cogliere i giusti segnali da parte della domanda, soprattutto nei consumi, e includere questi input nelle proprie valutazioni strategiche diventa cruciale in un momento in cui le aziende italiane stanno lavorando per adattarsi alla nuova normalità e cercano di recuperare terreno. Stando alle previsioni dell’Unione europea, nel 2020 si stima una contrazione del Pil italiano dell'11,2%, con un ritorno alla crescita nel 2021 atteso intorno al 6,1%".

Riprendono gli acquisti 

Entrando nel dettaglio dell'Osservatorio targato Deloitte, sono gli over 55 a esser più sicuri nel frequentare i negozi; un comportamento che potrebbe essere associato alla consolidata abitudine di recarsi di persona presso gli store e fare meno affidamento al canale digitale. Allo stesso modo, anche i consumi "out of home" stanno lentamente recuperando terreno. Al momento della riapertura di bar e ristoranti, avvenuta in Italia a fine maggio, un terzo dei cittadini si sentiva a proprio agio a consumare pasti fuori casa (31%). Quasi due mesi più tardi, il numero è cresciuto fino a interessare il 45% degli italiani. Parallelamente la tendenza a ordinare grocery online è fortemente diminuita rispetto ai picchi raggiunti durante il lockdown.

Vince il Made in Italy 

Uno degli elementi che è rimasto costante nel corso delle rilevazioni, e che ora risulta addirittura in crescita, è il tema dell’italianità dei prodotti. A partire da aprile, il 40% degli italiani ha dichiarato di preferire l’acquisto di prodotti italiani e locali, anche a fronte di un prezzo più alto. Una preferenza che ha interessato il 45% dei nostri connazionali a luglio e che accomuna tutte le fasce d’età. L’acquisto di prodotti locali, in un momento di crisi sanitaria ed economica, quindi, è un elemento dichiaratamente importante per i consumatori italiani. Pur con diverse famiglie in difficoltà economiche, la qualità del prodotto italiano rimane indiscussa e riconosciuta. Inoltre, la preferenza per il "local" simboleggia una forte attenzione alla sostenibilità del prodotto e alla sua origine controllata. 

La forza dei "giovani"

Ristoranti e Food Delivery hanno visto un incremento costante nelle ultime settimane che, unito a un maggior senso di sicurezza legato al recarsi nei ristoranti, delinea un quadro che fa ben sperare per il settore della ristorazione, duramente colpito dalla chiusura prolungata degli scorsi mesi. E a trainare la ripresa sono soprattutto gli italiani tra i 18 e i 34 anni che, nel corso delle rilevazioni, hanno dichiarato una crescente sicurezza a frequentare ristoranti (51% rispetto al 45% di media nazionale). Inoltre, a partire da metà aprile, questa fetta di popolazione ha sempre dimostrato una maggiore attitudine nei confronti del "take out food" rispetto alle altre fasce d’età, registrando una crescente intenzione di spesa per le prossime quattro settimane, che è arrivata ad attestarsi su percentuali positive (+3%, rispetto a -15% di media). La stessa dinamica si è manifestata per la voce abbigliamento, per la quale l’intenzione di spesa è cresciuta più rapidamente che per le alte categorie. Anche in questo caso, a fare da traino sono sempre i più giovani.

Si spende anche per i beni non necessari

Sta riprendendo anche la propensione all’acquisto di beni più discrezionali e, pur non essendo ancora positivo, il "net spending intent" dei nostri connazionali sembra muoversi nella giusta direzione, di pari passo con uno stato d’animo più ottimista e sicuro. È proprio sulle decisioni di acquisto di beni più discrezionali e particolarmente onerosi che l’incertezza economica diventa indubbiamente un fattore chiave che pesa sensibilmente, tanto che i consumatori, pur avendo un atteggiamento più positivo rispetto ai mesi scorsi, restano cauti e continuano a contenere l’intenzione di spesa per voci quali mobili ed arredamento.

A cura di: Gabriele Petrucciani

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