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Auto: ANIASA, la crisi si combatte con gli incentivi

Pubblicato il 14/07/2020
Auto: ANIASA, la crisi si combatte con gli incentivi

Il mercato automobilistico italiano, già prima della pandemia da coronavirus non brillava, ma a seguito dell’emergenza sanitaria e delle restrizioni di movimento è letteralmente crollato. Perché si risollevi ha bisogno di essere aiutato e anche in fretta: è in gioco uno dei principali cardini dell’economia del Paese e, con esso, una parte importante della forza lavoro. La strada è stata individuata, tra gli altri, anche dall’ANIASA, l’Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici: “velocizzare il rinnovo del parco auto circolante attraverso incentivi sull’usato Euro6 di ultima generazione”.

Necessario stimolare la domanda di mobilità sicura

Oggi, sottolinea l’associazione confindustriale, è infatti “necessario stimolare la domanda di mobilità sicura, eco-sostenibile e condivisa. Per svecchiare il nostro parco circolante, il secondo più anziano d’Europa, è necessario attuare misure in grado di promuovere la sostituzione dei veicoli più inquinanti con soluzioni di ultima generazione alla portata delle famiglie italiane che stanno fronteggiando la crisi”. I dati, continua la nota, dimostrano che l’ecobonus così com’è stato concepito non ha prodotto la rottamazione dei veicoli più inquinanti, ma ha favorito gli acquisti di veicoli di gamma alta.

Benefici anche per l’Erario

Per questo motivo bisogna ripensare le agevolazioni, incentivando ‘l’usato fresco’ che “consentirebbe, invece, di produrre immediati benefici sulla domanda di mobilità, sull’ambiente e, non ultimo, sul fronte delle Entrate per l’Erario”. Sono i principali punti emersi nell’audizione informale (presso la decima Commissione Industria, Commercio, Turismo del Senato) del presidente ANIASA, Massimiliano Archiapatti. In particolare, nel quadrimestre marzo-giugno si sono perse 173mila nuove auto e veicoli commerciali, per un valore di quasi 4 miliardi di euro: vale a dire quasi 1,1 miliardo di entrate in meno per l’Erario tra IVA e tasse varie.

Il settore del noleggio martoriato dal coronavirus

Nel corso del suo intervento il presidente dell’associazione ha ricordato l’annata record del 2019 per il noleggio e il ‘vehicle sharing’, che ha raggiunto 1,2 milioni di unità in circolazione e 517mila immatricolate, attestandosi stabilmente al 25% del mercato nazionale, per un valore di 11 miliardi di euro di acquisti di nuovi veicoli. Dall’inizio dell’emergenza COVID, anche il settore della mobilità a noleggio ha pesantemente risentito della crisi economica e del crollo della domanda turistica. Da febbraio a maggio le attività di car sharing hanno subito una contrazione del 70%, il breve termine dell’80%, il lungo termine ha finora tenuto.

4 auto elettriche su 10 sono immatricolate a noleggio

Archiapatti ha colto l’occasione per sottolineare che sono circa 324mila i veicoli a noleggio usati Euro6 che ogni anno vengono rivenduti dagli operatori, di cui 116mila (36%) restituiti al costruttore (attraverso la formula del buy-back). Il noleggio, inoltre, è da sempre un driver essenziale per la diffusione dei veicoli elettrici e ibridi. Nel 2019 gli operatori del comparto a lungo e a breve termine hanno infatti immatricolato 3.800 vetture elettriche, il 36% del totale del mercato pari a 10.500 unità. Nello stesso periodo il noleggio ha inoltre immatricolato 22mila vetture ibride, il 19% del totale del mercato (116mila unità).

Il fallimento dell’ecobonus

Sul fronte degli acquisti di auto con ecobonus, da aprile 2019 al 10 giugno 2020 sono state completate 14.060 prenotazioni di auto per un impegno di 55,1 milioni di euro (i fondi disponibili ammontano a 210 milioni per il triennio 2019-2021). Dei veicoli prenotati, ben 10.897 (76%) non hanno previsto la rottamazione di altro veicolo. È un dato, secondo l’ANIASA, “che testimonia il mancato raggiungimento degli obiettivi che il Governo si era posto. I dati – infatti - dimostrano che non c’è stato l’auspicato rinnovo di parco circolante, ma solo immissione di nuovi veicoli: 11.165 veicoli elettrici (79%) e 2.895 ibridi (21%)”.

La proposta ANIASA

Secondo lo studio condotto da ANIASA in collaborazione con Bain & Company, l’84% degli italiani sta ritardando o rinviando l’acquisto dell’auto. L’attuale grave crisi economica sta di fatto bloccando gli acquisti, provocando il collasso del mercato e rallentando il rinnovo del parco circolante nazionale (38 milioni di veicoli), il secondo più anziano del Continente, con oltre il 30% del circolante ante Euro4 (oltre 14 anni di anzianità).

Estendere l’ecobonus ad altre fasce di veicoli

L’Associazione ha quindi messo a punto una proposta che, dice, “produrrebbe immediati benefici sulla domanda di mobilità, sull’ambiente e, non ultimo, sul fronte delle Entrate per l’Erario: estensione dell’ecobonus, oggi previsto solo per limitate fasce di veicoli, alle vetture usate con standard di emissioni Euro6 a seguito di rottamazione di veicoli Euro 0, 1, 2, 3 e 4”. Inoltre, per venire incontro alle esigenze di cassa del Governo, suggerisce che “l’ecobonus potrebbe essere erogato tramite credito d’imposta o mediante esenzione dal pagamento delle tasse automobilistiche e avrebbe il pregio di raggiungere classi sociali con minore capacità di spesa”.

A cura di: Fernando Mancini

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