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Prestito con la cessione del quinto: tutte le info utili
Aggiornato il 07/10/2019

Quando si ha necessità di accedere al credito, e quindi chiedere un prestito al proprio istituto bancario, il primo criterio che è necessario assolvere è quello relativo alla sostenibilità del debito che si andrà a contrarre, per cui la banca chiede determinate garanzie, siano esse reddituali o patrimoniali.
Esiste però anche un altro tipo di possibilità, dato dalla cosiddetta cessione del quinto, che rende possibile ottenere un prestito a chi può presentare una busta paga oppure il cedolino della pensione.
Il funzionamento del finanziamento concesso con la pratica della cessione del quinto non è molto complesso ed è una situazione abbastanza diffusa.
Nei paragrafi successivi scoprirai tutto ciò che devi sapere se hai intenzione di recarti in banca per chiedere un finanziamento e restituire l’importo con questo tipo di soluzione.
Rimborsare un prestito con la cessione del quinto
Lo dice lo stesso termine: “cessione del quinto”. In massima sintesi, si tratta di rimborsare il prestito ottenuto, permettendo che l’istituto finanziario prelevi direttamente, dallo stipendio oppure dalla pensione, la quota di un quinto.
Più genericamente, si usa il termine cessione del quinto per indicare i prestiti al consumo, che vengono concessi a privati senza la necessità di dover dichiarare il motivo della richiesta. Ecco, quindi, che questo tipo di soluzione è perfetta per chi deve affrontare delle spese impreviste, ha necessità di ottenere liquidità in tempi brevi e ha un contratto di lavoro regolare oppure è pensionato, visto che questa pratica ormai da tempo è dedicata anche a questo tipo di clientela.
La percentuale massima che può essere trattenuta dallo stipendio o dalla pensione è pari al 20%.
Come funziona la cessione del quinto
Il rimborso di un prestito con la cessione del quinto è molto semplice. Invece di dover coprire le rate mensili, concordate all’atto della stipula del contratto di finanziamento con la banca, con versamenti effettuati tramite bonifico bancario oppure bollettini postali – le forme più diffuse – con questo metodo sarà lo stesso datore di lavoro a trattenere in busta paga l’ammontare della rata da restituire.
Poiché la trattenuta del quinto dello stipendio avviene direttamente in busta paga, solo i lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato possono chiedere questo tipo di soluzione. Inoltre, esclusivamente certe tipologie di imprese hanno facoltà di accettare una tale richiesta da parte di un dipendente: sono per esempio le grandi aziende, o comunque quelle che hanno un certo numero di lavoratori o che possono dichiarare un capitale sociale di una certa importanza.
Gli importi trattenuti mensilmente, saranno poi versati direttamente dal datore di lavoro alla banca che ha erogato il prestito.
Chi può chiedere un prestito con la cessione del quinto: caratteristiche
Passiamo ora alle caratteristiche indispensabili per poter accedere al credito con la cessione del quinto, ecco quali sono:
- Aver compiuto 18 anni
- Non aver superato gli 85 anni alla scadenza del prestito
- Essere lavoratori dipendenti con regolare contratto a tempo indeterminato
- Essere pensionati
Nel caso dei pensionati, il quinto sulla pensione verrà trattenuto direttamente dall’ente previdenziale che eroga la pensione, e le rate saranno quindi versate dall’ente all’istituto bancario.
I lavoratori che chiedono un prestito con la formula della cessione del quinto, durante il periodo della restituzione del finanziamento non possono chiedere anticipi sul TFR al datore di lavoro.
Il motivo è molto semplice: in caso di licenziamento o di cessazione del rapporto di lavoro, se il lavoratore sta ancora pagando le rate del prestito queste potranno essere coperte dal datore di lavoro anche utilizzando fondi del TFR. È una garanzia ulteriore.
Conviene chiedere un prestito con la cessione del quinto?
Questa soluzione conviene senz’altro a chi ha necessità di liquidità, e non vuole avere il pensiero del rimborso delle rate. Oppure a coloro che non hanno altre garanzie da proporre all’istituto finanziario.
Ovviamente, vanno considerati i costi di questa operazione, che presuppone le spese di istruttoria, le commissioni bancarie, il tasso di interesse e la necessaria polizza assicurativa, somme che andranno a incidere sulla rata mensile della trattenuta.
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