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Crif: aumentano le truffe tramite furto d’identità

Pubblicato il 20/12/2019
Crif: aumentano le truffe tramite furto d’identità

In Italia stanno aumentando le frodi creditizie tramite furto d’identità, in sintonia con la crescente apertura del Paese all’era digitale. Si tratta di un fenomeno che sta prendendo di mira sempre di più i giovani e gli uomini. È un quadro disarmante quello che emerge dall’Osservatorio Crif, che segnala, relativamente al primo semestre, quasi 16.700 truffe, in aumento del +36,7% annuo (a titolo di paragone, le rapine in banca sono meno di 300 l’anno). Il dato è oltremodo preoccupante perché, tradizionalmente, la quota più rilevante dei casi si concentra ad agosto e nelle festività di dicembre. Nel frattempo, secondo la ricerca, “l’importo medio riscontrato risulta pari a 4.662 euro, in calo del 21,4%, a confermare come i malintenzionati si stiano orientando su importi sempre più modesti rispetto al passato”. 

I criminali si stanno specializzando

Le frodi mediante furto d’identità - con l’utilizzo illecito dei dati personali e finanziari per ottenere credito o acquisire beni – “continuano - secondo l’analisi di Crif - a crescere e ad avere un peso rilevante sull’industria del credito, in particolare sul credito al consumo. Solo nella prima metà dell’anno il danno stimato supera complessivamente i 77 milioni di Euro. E in Italia, ha spiegato Beatrice Rubini, direttore della linea Mister Credit di Crif, “il furto d’dentità è un fenomeno sempre più diffuso, che coinvolge persone e aziende. Mentre ampie fasce di popolazione si stanno velocemente aprendo al mondo digitale, organizzazioni criminali si stanno specializzando sulle frodi online”. 

Privacy: dobbiamo capire dove vanno i finire i nostri dati

La privacy non è da sottovalutare, mentre l’utente spesso non è consapevole di dove possono andare a finire tutte le informazioni che immette in rete: questione destinata a essere sempre più importante con le potenzialità delle interconnessioni. Già oggi, dice Rubini, “la vulnerabilità alle frodi creditizie perpetrate attraverso un furto d’dentità è accresciuta anche dal fatto che sul web spesso vengono pubblicati dati anagrafici e identificativi, come codice fiscale o i recapiti personali, come l’email o il numero di cellulare”. Per questo, suggerisce, se per difenderci dai ladri possiamo dotare le nostre case di un cancello o di un allarme, “per ridurre i rischi di subire una frode creditizia dobbiamo essere noi ad attivarci per proteggere adeguatamente i nostri dati, ad esempio attivando un sms di allerta per controllare le transazioni con la carta di credito o sistemi che avvisano se i nostri dati vengono utilizzati per chiedere un prestito o se stanno circolando sul web”.

Chi si affida a internet per operare in banca, per esempio, ha molte opzioni di scelta, per cui deve obbligatoriamente verificare l'identità e i requisti richiesti al sito per erogare il servizio. Ad esempio chi opera nel settore della mediazione creditizia, come PrestitiOnline.it, deve essere obbligatoriamente iscritto all'elenco mediatori creditizi presso OAM (Organismo Agenti e Mediatori).

Uomini e giovani tra i più truffati

Dall’Osservatorio emerge che la maggioranza delle vittime (64,9%) sono uomini mentre, rispetto al primo semestre 2018, i casi che hanno coinvolto le donne sono calati del 4,3%. Osservando la distribuzione delle frodi per classi di età, invece, si inverte la tendenza: la fascia di età nella quale si rileva il maggior incremento dei casi è quella dei 18-30enni (+23,2%) e dei 31-40enni (+6,4%), mentre diminuiscono i 51-60enni (-11%) e gli over 60 (-15,7%). La ripartizione delle frodi per regione mostra una maggiore incidenza in Lombardia, Campania, Lazio e Sicilia, seguite da Piemonte e Puglia. Sono le stesse regioni che anche nel primo semestre 2018 occupavano i primi posti, con l’unica variante che la Lombardia ha sorpassato la Campania

La tipologia dei ‘furti’

In linea con quanto rilevato nel 2018, anche nel primo semestre 2019 l’acquisto di elettrodomestici con un finanziamento ottenuto in modo fraudolento resta la tipologia maggiormente diffusa (30,5% dei casi). Al secondo posto, in aumento dello 0,7%, si piazza la categoria auto-moto (13,7% del totale), seguita dagli articoli di arredamento (7,9%). Da sottolineare come continuino ad aumentare i casi che hanno come oggetto articoli di abbigliamento e prodotti di lusso che arrivano al 6,9% a fronte di una crescita del +55,3%, nonché quelle per prodotti di elettronica-informatica-telefonia (al 7,6%), con un +29,6%, e quelle per trattamenti estetici/medici (+8,8% anche se si fermano al 6,0% del totale). 

Il prestito finalizzato è lo strumento preferito nella truffa

Il prestito finalizzato continua a essere la tipologia di prodotto maggiormente coinvolo nei casi di frode (52,4% del totale), mentre raddoppiano i casi che interessano le carte di credito, che arrivano a rappresentare oltre un quarto del totale dei casi registrati nel periodo (25,8%). L’11% è invece riferito ai prestiti personali, che hanno accelerato del 55,1% annuo.

Relativamente all’importo dei finanziamenti ottenuti in modo fraudolento nel primo semestre, la fascia compresa tra i 1.500 e 3mila euro rappresenta il 23,4% del totale (+12,1%), mentre calano di quasi il 40% i casi di frode con importi tra i 3mila e 5mila euro e aumentano (+10%) i casi con importo tra 5-10mila euro. I tempi di scoperta sono caratterizzati da due macro categorie: da un lato quasi il 56% dei casi è scoperto entro 6 mesi, dall’altro lato continuano a emergere casi messi in atto 3, 4 e addirittura 5 anni prima (+30% rispetto al primo semestre 2018).

A cura di: Fernando Mancini

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