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Auto: colpo di freno delle immatricolazioni in maggio

Pubblicato il 17/06/2019
Auto: colpo di freno delle immatricolazioni in maggio

Nuovo colpo di freno per le vendite di automobili in Italia, in un mercato che continua a soffrire la crisi economica e che, da tempo, è in attesa di un intervento da parte del Governo per risollevarsi.

In maggio, dopo lo spunto positivo di visto in aprile (+1,68% tendenziale), sono state infatti immatricolate dalla Motorizzazione italiana 197.307 vetture, con una variazione negativa dell’1,19% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

La contrazione poteva essere più ampia poiché, come ha fatto notare Paolo Scudieri, presidente dell’Anfia, Associazione nazionale filiera industria automobilistica, il mese di maggio ha comunque beneficiato di un giorno lavorativo in più rispetto allo stesso mese del 2018.

Segno meno comunque anche per il bilancio consolidato nei primi cinque mesi di quest’anno, periodo in cui le registrazioni di nuove auto sono complessivamente scese a 946.381 unità, -3,83% rispetto a gennaio-maggio del 2018.

E l’orizzonte non si preannuncia sereno. La maggioranza dei concessionari interpellati dal Centro Studi Promotor, nell’ambito della sua inchiesta congiunturale mensile di fine maggio, ipotizza infatti per i prossimi mesi una sostanziale stagnazione delle vendite sugli attuali bassi livelli. 

Unrae: intervento sul fisco volano della ripresa

Per invertire la tendenza ci vorrebbe un intervento dal punto di vista fiscale. Ne è convinto Michele Crisci, presidente dell’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere, secondo cui la revisione della fiscalità è “una delle leve strategiche per lo sviluppo e il rilancio delle imprese italiane, aumentandone la competitività anche nei confronti di quelle straniere che, non solo beneficiano di una detraibilità totale dell’Iva sulle auto aziendali, ma anche di maggiori deducibilità”.

Misure del genere, insiste Crisi, “potrebbero rappresentare un volano per incentivare le imprese ad aumentare gli investimenti e di conseguenza anche uno strumento per accelerare il rinnovo del parco circolante, che al momento presenta tassi di sostituzione assolutamente insufficienti”.

Una manovra in tal senso al mercato dell’auto, secondo il numero uno dell’Unrae, “potrebbe portare volumi incrementali stimati nell’ordine delle 100mila unità, con ritorni benefici per l’Erario in termini di maggior gettito Iva e Ipt, da noi calcolati in circa 450 milioni di euro l’anno, rendendo non necessaria una copertura finanziaria, per non parlare degli effetti positivi su ambiente e sicurezza della circolazione”. 

Cresce la disaffezione per il diesel

Tornando ai dati, il risultato di maggio è stato influenzato positivamente da un maggior ricorso alla prassi dei km zero e negativamente dai persistenti effetti della demonizzazione del diesel.

Il bilancio non è certamente positivo, ammette Gian Primo Quagliano, presidente del Centro studi Promotor, invitando “a considerare che la crescita dell’economia italiana si è esaurita alla fine del primo semestre 2018 per lasciare spazio ad una sostanziale stagnazione”.

Sul mercato delle immatricolazioni continua a incidere la già citata demonizzazione del diesel, che in Italia ha effetti meno pesanti che in altri Paesi europei, ma comunque importanti, e si concretizza sia in un calo della quota sulle immatricolazioni di veicoli diesel (-20% annuo e -24% nei primi cinque mesi le vendite relative) e sia in un calo delle quotazioni del diesel usato. 

Enorme potenziale dall’invecchiamento del parco circolante

La domanda potenziale di autovetture in Italia resta comunque alta perché la crisi dell’economia e del mercato dell’auto, che il nostro Paese non ha ancora superato, ha determinato un forte invecchiamento del parco circolante con l’accumulo di un notevole contingente di domanda di sostituzione arretrata.

“È comunque del tutto evidente - ha concluso Quagliano - che il condizionamento maggiore che grava sulla domanda di autovetture è costituito dalla situazione economica e che esiste un notevole serbatoio di domanda di sostituzione insoddisfatta pronta a scaricarsi sul mercato se finalmente si adottassero misure per rilanciare la crescita economica del Paese e naturalmente anche se si varassero misure specifiche per accelerare la sostituzione di un parco circolante in larga misura fortemente inquinante e poco sicuro”. 

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A cura di: Fernando Mancini

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