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Crediti attivi, nel primo semestre sono il 4,1 percento in più
La performance dei finanziamenti erogati da banche e finanziarie ha fatto registrare negli ultimi 17 anni un trend esponenziale: la crescita è stata maggiore per il credito al consumo, passato dai 2,3 miliardi di euro del 2000 ai circa 58 rilevati a febbraio di quest’anno, mentre i mutui sono saliti rispettivamente da 50 a 368 miliardi di euro.
Il rialzo delle erogazioni è una conseguenza dell’allargamento della platea di consumatori che usufruiscono di un prestito, nel primo semestre oltre un terzo della popolazione maggiorenne. A dirlo è lo studio realizzato da Mister Credit, l’area di CRIF (Centrale Rischi Finanziari) che si interessa dello sviluppo di soluzioni e strumenti educational per i consumatori, di cui ci siamo già occupati nella news "Credito al consumo: un italiano su tre ha un prestito". I risultati dei primi 6 mesi dicono che il 35,4% degli italiani ha almeno un contratto di credito rateale attivo, una percentuale in crescita del 4,1% rispetto a un anno fa.
A livello pro-capite, la quota mediamente rimborsata ogni mese è di 356 euro, mentre l’indebitamento residuo – inteso come somma degli importi ancora da restituire per estinguere i contratti – è pari a 34.114 euro, un valore molto simile alla precedente rilevazione.
“La scelta di realizzare la Mappa del Credito”, spiega Beatrice Rubini, Direttore della linea Mister Credit di CRIF, “nasce dall’obiettivo di fornire ai consumatori uno strumento gratuito e di facile consultazione, che con un semplice clic consente di mettere a confronto la propria situazione personale con i benchmark del territorio di riferimento, posto che la gestione del credito è determinata da fattori personali quali il proprio reddito, le proprie esigenze e prospettive”.
L’indagine realizzata ha preso in considerazione il credito concesso ai cittadini nella forma di mutui, prestiti personali e finalizzati. In particolare, i finanziamenti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (quali ad esempio auto, moto, elettronica, articoli di arredamento, viaggi) sono risultati essere i più diffusi, avendo un peso pari al 43,5% del totale erogato.
Al secondo posto troviamo i prestiti personali, una forma slegata dall’obbligo di destinazione e in cui la somma ricevuta può essere utilizzata in qualsiasi modo desiderato, che ha riguardato il 34% delle preferenze, mentre la componente dei mutui per l’acquisto di un’abitazione si caratterizza per una incidenza del 22,5% sul totale.
I dati correnti delle tre soluzioni non sono molto diversi da quelli riferiti al 2016. Lo scorso anno i prestiti finalizzati rappresentavano il 43,3% del totale (-0,2% rispetto al 2017), quelli personali hanno costituito il 33,9% della domanda (-0,1%); la percentuale residua del 22,8% (+0,3%) ha invece riguardato i prestiti per la casa.
Nei precedenti 12 mesi i crediti attivi si sono distribuiti in maniera eterogenea sul territorio nazionale, con un picco in Toscana del 39,7%; a seguire si sono attestati il Friuli-Venezia Giulia (37,6%) e la Sardegna (con il 37,5%), mentre le regioni in cui sono stati concessi meno finanziamenti sono la Basilicata (28,4%), il Molise (29,3%) e il Trentino Alto Adige (17,7%).
Per quanto riguarda l’importo medio delle rate, il 2016 ha visto l’ammontare più elevato in Trentino-Alto Adige, con 415 euro, seguito dalla Lombardia (407 euro), dal Veneto (406 euro), dalla Toscana (395 euro) e dall’Emilia-Romagna (386 euro).
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