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Social Lending: da Bankitalia le nuove disposizioni in materia
Sono state approvate da Bankitalia, a fine 2016, le attesissime Disposizioni in materia di raccolta del risparmio da parte dei soggetti diversi dalle banche. All’interno del documento compare una sezione (la IX) completamente dedicata al social lending, la nuova frontiera dei finanziamenti che negli ultimi anni si è ritagliata una fetta sempre più ampia all’interno del mercato del credito al consumo.
Di che cosa si tratta? Abbiamo affrontato questa tematica nell’approfondimento "Social Lending: il prestito tra privati funziona" dove avevamo evidenziato come questa tipologia di prestiti tra i privati, nata nel 2005 in Gran Bretagna e diffusasi rapidamente in tutta Europa, è sbarcata con crescente successo anche in Italia, affermandosi proprio nel passato recente.
Le piattaforme online in cui richiedenti e prestatori interagiscono direttamente, senza ricorrere all’intermediazione di istituti di credito e finanziarie, sono sempre più attive.
I vantaggi del resto sono evidenti: si tratta di una tipologia di accordo che permette di ottenere tassi convenienti per chi richiede il prestito e interessi più alti rispetto a quelli di mercato per i creditori.
Nel documento che va a disciplinare le attività finanziarie peer-to-peer, Banca d’Italia definisce il social lending (o lending based crowdfunding) come "uno strumento attraverso il quale una pluralità di soggetti può richiedere a una pluralità di potenziali finanziatori, tramite piattaforme on-line, fondi rimborsabili per uso personale o per finanziare un progetto".
Le disposizioni spiegano inoltre che i gestori dei portali possono operare solo nel rispetto delle normative che disciplinano le attività riservate a particolari categorie di soggetti (attività bancaria, raccolta del risparmio presso il pubblico, concessione di credito nei confronti del pubblico, mediazione creditizia, prestazione dei servizi di pagamento).
Si tratta tuttavia di un primo step, visto che la normativa è in divenire. Gli operatori si aspettano infatti maggiori chiarimenti anche relativamente al trattamento fiscale per chi investe in questo strumento, tassato ad aliquota marginale tra il 23 e il 43%. Pro futuro, sono auspicabili sgravi fiscali al momento non definiti.
Bankitalia ha precisato che la ricezione di fondi e di moneta elettronica non possono essere tra le attività incluse nella raccolta di risparmio tra il pubblico. Per quanto riguarda i richiedenti, secondo le disposizioni di Bankitalia non può essere tra le attività incluse nella raccolta di risparmio tra il pubblico non può esservi l’acquisizione di fondi, effettuata sulla base di trattative personalizzate con i singoli finanziatori.
Vi è poi il tema del limite massimo degli importi erogabili. Per prassi, attualmente, chi presta non può superare il tetto dei 50.000 euro, sia come persona fisica sia come persona giuridica. Ma pro futuro potrebbero esserci dei cambiamenti e una maggiore flessibilità.
Va inoltre affrontato il tema della affidabilità creditizia. Le piattaforme online sono un circuito di finanziamento che segue le stesse logiche di valutazione degli istituti di credito e delle finanziarie. Pertanto le richieste vengono vagliate accuratamente prima dell’approvazione, andando a verificare che non ci siano episodi pregressi di insolvenza.
Volendo fare una panoramica su alcune tra le realtà che operano su territorio nazionale nel campo degli scambi peer-to-peer, possiamo ricorrere al sito PrestitiOnline.it. Il comparatore online ospita tra le realtà del network alcune tra le società più affermate nell’ambito del social lending, Smartika e Prestiamoci in primis.
Smartika è una piattaforma online che garantisce che l’accordo di prestito tra privati avvenga nella massima sicurezza, attraverso contratti chiari e vincolanti per le parti, salvaguardando sempre la privacy di Richiedenti e Prestatori. L’offerta di questa piattaforma di peer-to-peer lending consiste in prestiti personali generalmente compresi tra 1.000 e 15.000 euro, rimborsabili in 12, 24, 36 o 48 mesi. Le finalità del prestito possono essere molteplici e dovranno essere indicate dal richiedente durante la compilazione del form online.
Anche Prestiamoci è una piattaforma on line attiva nel comparto prestiti tra privati ed autorizzata da Banca d'Italia. La società propone a richiedenti non protestati soluzioni davvero vantaggiose, con TAN a partire dal 3,90% e TAEG a partire da 5,40%.
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