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Prestiti: attenzione alle spese d'istruttoria
Ad agosto 2016 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche è risultato essere pari a 1.807,6 miliardi di euro rispetto ai 1.671,3 miliardi di euro dell'ammontare complessivo della raccolta da clientela. Gli italiani ricevono prestiti per un ammontare superiore a quanto investono.
Aggiornato il 19/02/2021

Qualche giorno fa vi abbiamo parlato di come i finanziamenti personali facciano crescere la domanda, oggi approfondiamo un altro aspetto: gli italiani, infatti, ricevono prestiti per un ammontare superiore a quanto investono.
Questa l'immagine scattata dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI) nel suo ultimo rapporto mensile, dal quale emerge che ad agosto 2016 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia è risultato essere pari a 1.807,6 miliardi di euro rispetto ai 1.671,3 miliardi di euro dell'ammontare complessivo della raccolta da clientela.
La dinamica dei prestiti bancari ha manifestato ad agosto 2016 un lieve miglioramento ancorché su valori prossimi allo zero, continuando a essere influenzata dall’andamento degli investimenti e dall’andamento del ciclo economico.
Sulla base delle prime stime il totale prestiti a residenti in Italia (settore privato più Amministrazioni pubbliche al netto dei pct con controparti centrali) si colloca a 1.807,6 miliardi di euro, segnando una variazione annua di -0,2% (-0,8% il mese precedente). A fine 2007 – prima dell’inizio della crisi – tali prestiti ammontavano a 1.673 miliardi, segnando da allora a oggi un aumento in valore assoluto di 134,4 miliardi di euro.
Prossima allo zero anche la variazione annua dei prestiti a residenti in Italia al settore privato, con un -0,1%. A fine agosto 2016 risultano pari a 1.539,1 miliardi di euro (1.450 miliardi a fine 2007, +88,9 miliardi circa da allora ad oggi). I prestiti a famiglie e società non finanziarie ammontano, sempre ad agosto 2016, a 1.404 miliardi di euro, segnando una variazione annua pari a -0,3% (-0,6% il mese precedente), ritornando sui valori di maggio 2012. Il picco negativo si raggiunse a novembre 2013 quando si registrò un -4,5%. A fine 2007 tali prestiti si collocavano a 1.279 miliardi, con un incremento nel periodo in valore assoluto di oltre 125 miliardi.
Ove si consideri la disaggregazione per durata, si rileva come il segmento a breve termine (fino a 1 anno) abbia segnato una variazione annua di -5,3% (-6,3% a luglio 2016), mentre quello a medio e lungo termine (oltre 1 anno) ha segnato una variazione di +1,4% (+1,3% a luglio 2016).
Si confermano su livelli assai bassi i tassi di interesse sui prestiti. Dalle segnalazioni del SI-ABI si rileva che il tasso medio ponderato sul totale dei prestiti a famiglie e società non finanziarie elaborato dall’ABI è risultato ad agosto 2016 pari al 2,98% (minimo storico), 3% il mese precedente; 6,18% a fine 2007. Il tasso sui nuovi prestiti in euro alle società non finanziarie si è collocato ad agosto 2016 al nuovo minimo storico dell’1,65%, (1,71% il mese precedente; 5,48% a fine 2007).
Attenzione però, perché il calo dei tassi d'interesse sui prestiti sembra essere stato in parte controbilanciato da un aumento delle spese. Per non sbagliare bisogna ricordarsi di chiedere sempre il TAEG, in quanto le spese d'istruttoria possono arrivare persino a 100 euro per un prestito di 5 mila euro e a 399 euro per una richiesta di finanziamento da 15 mila euro.
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