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Prestiti: la convenienza dei tassi online
Ci eravamo lasciati con la news "Prestiti per auto ancora in crescita grazie a promozioni e tassi bassi". Oggi vi comunichiamo che più di un terzo degli italiani ha almeno un contratto di credito rateale attivo, rimborsando in media una rata di 362 euro mensili. Lo dice l’ultimo studio realizzato dal CRIF, la Centrale Rischi Finanziaria.
La forma di finanziamento maggiormente diffusa nel nostro Paese è quella del credito finalizzato all’acquisto di beni e servizi, pesando sul totale dell’indebitamento per il 43,4%, seguita dai prestiti personali con il 34,5% e dai mutui per l’acquisto delle abitazioni con il 22,1% sul totale.
Secondo l’Osservatorio di PrestiOnline che fornisce un quadro dettagliato delle richieste e delle erogazioni fino al mese di agosto, la domanda di finanziamenti si è così ripartita: il 21,9% ha avuto come finalità la ristrutturazione della casa, il 20,2% il bisogno di liquidità, il 18,7% l’acquisto di un’auto usata. Dal lato delle erogazioni, la ristrutturazione della casa assorbe il 34,8% del totale. Seguono le erogazioni per finanziare l’acquisto delle auto usate con il 20,3% e con il 16,3% la finalità arredamento.
L’evidenza di questi primi due mesi del secondo semestre dell’anno sono ancora una volta i tassi, scesi al 10,59% quello sui crediti personali (era 10,65% il periodo precedente) e al 9,0% quello del credito finalizzato, dal 9,25% dei sei mesi passati. Tuttavia, secondo l’Osservatorio PrestiOnline, sul web è possibile arrivare a tassi molto più convenienti, fino al 6,22%, in calo ancora rispetto allo scorso semestre che aveva registrato un tasso medio pari al 6,30%.
Riguardo alla durata richiesta, il dato più importante è la crescita del periodo dei 18 mesi, scelto dal 7% degli italiani contro il 5,9% dello scorso semestre, segno che chi si indebita per l’acquisto di un bene preferisce farlo per un tempo limitato. Allo stesso modo cresce la fascia dei 24 mesi, passando dall’8,4% al 10,1%. La maggiore percentuale continua tuttavia ad assorbirla il periodo dei 60 mesi, con il 19,9%, seguita dal 16% degli 84 mesi.
Le erogazioni si mantengono ai livelli dello scorso semestre, con la durata dei 60 mesi in testa alla classifica dei prestiti concessi a una percentuale del 19,6%, seguita dal periodo 36 mesi con il 14,3%. Anche dal lato delle erogazioni aumenta la percentuale dei due periodi, 18 e 24 mesi, con il 5,4% e l’8,00% rispettivamente.
Cala ancora in questa seconda parte dell’anno l’importo medio richiesto dagli italiani, segnando la cifra tonda di 10.000 euro, contro i 10.694 dello scorso semestre. È l’importo domandato più basso mai registrato dal 2006, segnale forte della cautela degli italiani che si indebitano in maniera crescente ma per periodi più brevi e somme più contenute.
Stesso trend per le erogazioni da parte degli istituti di credito, per le quali l’importo medio passa da 11.635 euro dello scorso semestre a 11.051 euro di questa seconda parte dell’anno.
I dati sopra e la crescente cautela degli italiani che richiedono un finanziamento trovano conferma nei dati relativi alle classi di importo. Il 30,3% (era il 27,7% lo scorso semestre) domanda una somma ricompresa tra i 2.500 e i 5.000 euro. Segue l’intervallo tra i 5.000 e i 10.000 euro con il 28,1%, mentre quello 10.000-15.000 euro prende il 12,3% delle richieste.
Stesso trend per le erogazioni, che registrano una sensibile crescita dell’intervallo 2.500-5.000 euro con il 26,9%, contro il 23,9% del semestre precedente. E così le somme inferiori ai 2.500 euro coprono adesso il 6% dei finanziamenti concessi, mentre la percentuale più alta, il 29,6% riguarda le erogazioni di somme tra i 5.000 e i 10.000 euro.
A detenere il primato della domanda di finanziamento c’è il nord Italia con il 43% sul totale, seguito dal Sud e dalle Isole con il 35,1% e dal Centro con il 21,8% delle richieste. La parte dell’offerta è abbastanza allineata alla domanda con rispettivamente, per le tre aree geografiche, il 40,9%, il 36,9% e il 22,2%.
L’età dei richiedenti è principalmente fra i 36 e i 45 anni, con il 33,4% delle rilevazioni, seguita dal 24,4% dell’intervallo 26-35 anni. Quindi troviamo coloro che hanno dai 46 ai 55 anni con il 23,5%.
Differente la ripartizione per classi d’età dal lato delle erogazioni, con la fascia più importante che continua a essere quella dei 36-45 anni per il 37,4% ma seguita dai 46-55 anni con il 26,7%, mentre i 26-35 anni coprono solo il 20,0%.
Il 75,1% dei richiedenti ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato, ma le erogazioni si concentrano quasi esclusivamente su questo tipo di profilo, che sale all’86,1% nel secondo semestre, crescendo rispetto all’84,4% del precedente.
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