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La risalita dei prestiti ai privati
Dopo la leggera inversione di tendenza del mese di dicembre, che sembrava arrestasse la lenta ma costante ripresa in atto, i prestiti dei privati a gennaio sono tornati a essere positivi. Lo dice EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF, che raccoglie i dati relativi a oltre 78 milioni di posizioni creditizie e richieste di finanziamenti distribuiti tra personali e finalizzati, segnando un ulteriore passo in vanti verso i volumi del periodo pre-crisi.
L’incremento registrato è dell’11,7% rispetto al gennaio 2015 e del 18,8% sullo stesso mese del 2014. Merito principalmente dei prestiti finalizzati, che hanno segnato +20,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Contro un’impennata così clamorosa della richiesta di prestiti finalizzati, quelli personali si fermano a +0,5%, ugualmente importante come risultato perché positivo dopo oltre 6 mesi di flessioni.
Cresce anche l’importo medio dei prestiti domandati, che è pari a 8.158 euro, +13,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Guardando alle due categorie, lo stesso importo è stato pari a 5.446 euro per i prestiti finalizzati, +13,5% rispetto a quello registrato a gennaio 2015, e a 10.715 euro per i prestiti personali, +4,7% rispetto allo stesso periodo.
Quasi la metà di coloro che richiedono un prestito lo fa per una cifra inferiore ai 5.000 euro, il 48,9% del totale, meno rispetto al 55,3% registrato sempre nel gennaio 2015. Se poi si scandagliano i due tipi di prestiti, per i finalizzati si conferma una classe di importo medio sotto i 5.000 euro nel 64,7% dei casi, in calo del 5,4% rispetto al 2015, mentre aumentano i prestiti con importi compresi tra i 5 e i 10 mila euro, di 3,1 punti percentuali e 10 e 20 mila euro, segnando 1,6 punti percentuali in più. La maggior parte dei finanziamenti è finalizzato a sostenere l’acquisto di un’auto o di una moto, avendo fatto segnare questo comparto un aumento del 20,4% rispetto al corrispondente mese del 2015.
Per i prestiti personali la classe di importo prevalente nel 30,4% dei casi è quella compresa tra 10 e 20.000 euro, quindi a seguire tra i 5.000 e 10.000 euro, con il 27,6% e quella inferiore ai 5.000 euro, con il 24,8%.
Cauto ancora l’atteggiamento di chi richiede un prestito: lo fa nel 37,6% delle volte per un periodo inferiore ai 24 mesi, e questo vale soprattutto per i prestiti finalizzati, mentre i prestiti personali hanno di regola una durata più lunga.
Il 25,3% dei richiedenti ha tra i 45 e i 54 anni di età, seguita dalla fascia 35-44 anni che riguarda il 24,4% dei casi. Per il 18,1% i richiedenti hanno tra i 25 e i 34 anni, mentre la fascia dei giovani, 18-24 anni, è coperta solo per il 5,4%. Una percentuale più esigua, il 10,7% ha oltre 65 anni.
E se da un lato sono in aumento le richieste di piccoli prestiti personali da parte dei privati, dall’altro aumentano le sofferenze di quelli in corso, specialmente tra le attività imprenditoriali. “Sul fronte dell’offerta i crediti deteriorati continuano a gravare sui conti economici degli Istituti, inducendoli a porre la massima attenzione nel mixare strategie commerciali ‘next to buy’ e/o incentrate alla customer experience con una gestione oculata del portafoglio crediti”, aggiunge Simone Capecchi, Direttore Predictive Information Solutions di CRIF.
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