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Prestiti sempre più digitali
I prestiti sono sempre più digitali. Soprattutto in Italia. A questa conclusione è arrivato Gft Group, leader di mercato nella progettazione di servizi e soluzioni digitali.
In un recente studio è stato evidenziato che nel nostro Paese gli istituti di credito stanno avviando una massiccia serie di interventi volti a digitalizzare le operazioni bancarie e renderle più flessibili, per seguire i bisogni della clientela.
Il sondaggio è stato condotto nell’arco del mese di aprile 2015 e ha coinvolto più di 100 senior professional del settore bancario a livello internazionale, con l’obiettivo di studiare lo stato dell’arte dell’implementazione del digital banking.
La notizia particolarmente positiva è che l’Italia si rivela all’avanguardia nello sviluppo di queste soluzioni, mostrando un netto vantaggio su altri Stati europei, tra cui Germania e Spagna.
L’indagine parla chiaro: il 48% delle banche sta sviluppando programmi di conversione dei servizi. Questa digital transformation dovrebbe concludersi, secondo il 36% del campione, nel giro di due o tre anni. L’input nasce dal cambiamento radicale delle abitudini della clientela, sempre più smart e abituata a gestire risparmi sul web, anche mettendo a confronto le soluzioni più vantaggiose.
Si tratta di una trasformazione fortemente spinta dai clienti, che, secondo l’analisi, sono molto propensi ad utilizzare i servizi mobile in ottica multicanale, abbinando on e off line, senza abbandonare quindi il contatto diretto con il personale delle filiali.
Secondo Marika Lulay, COO e Membro dell'Executive Board del Gruppo GFT, si tratta di una fase di profondo ripensamento delle strategie bancarie. Il cliente riveste un ruolo chiave, mentre in passato era il prodotto ad essere protagonista. In quest’ottica, è necessario potenziare al massimo la customer experience, senza tuttavia dimenticare i segmenti di clientela più tradizionali.
Tra l’altro, questa propensione delle banche alla digitalizzazione nasce come risposta ad un fenomeno che sta prendendo piede anche in Italia: il social lending, ovvero la possibilità di effettuare prestiti peer-to-peer. Un’idea nata in Inghilterra nel 2005 con Zopa e rivolta prevalentemente al mondo consumer, anche se oggi si sta estendendo al mondo delle imprese.
Tra i principali erogatori di prestiti di questo tipo troviamo Lending Club, brand statunitense ormai consolidato nel settore, la cui piattaforma ha erogato oltre 6 miliardi di dollari erogati sulla sua piattaforma dal 2006 a fine anno scorso. In Italia i prestiti tra privati stanno ottenendo un notevole riscontro, grazie in particolare a Smartika e Prestiamoci, le due società autorizzate da Banca d'Italia, entrambe presenti nel network PrestitiOnline.it.
Volendo fare un esempio al 3 luglio, uno studente che richiede un prestito di 5.000 euro, da rimborsare in 18 mesi, con Smartika avrà una rata mensile di 298,82 euro, Tan fisso 5,3% e Taeg 9,77%. Le spese iniziali di istruttoria ammontano a 125 euro.
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