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La situazione prestiti vista dall’ABI

Pubblicato il 04/06/2015
La situazione prestiti vista dall’ABI

È il rapporto mensile dell’ABI a fotografare la situazione prestiti della nostra economia nel mese di aprile.

La manovra del Quantitative easing della Bce con la sua iniezione di liquidità ha contribuito ad abbassare i tassi di interesse praticati, dando ossigeno a un settore in grande sofferenza, così quello rilevato in questo mese è il migliore risultato dal 2012: 1.825,8 miliardi di euro di prestiti erogati, 1.407 miliardi solo a famiglie e imprese. Alla fine del 2007, l’anno subito precedente alla crisi, i miliardi erano rispettivamente 1.673 e 1.279.

Segnali positivi dunque, come li definisce all’interno del rapporto la stessa Associazione che svolge l’indagine su un campione rappresentativo di 78 banche, circa l’80% del mercato italiano, soprattutto se si confrontano i dati con quelli dello stesso periodo dello scorso anno: +8,1% per i finanziamenti alle imprese sul trimestre gennaio-marzo del 2014, +8,6% per il credito al consumo, +50,4% di mutui erogati.

Tuttavia, per quanto i dati risultino positivi se confrontati a quelli degli anni più recenti, il loro valore assoluto continua a far registrare valori negativi: solo ad aprile il totale dei finanziamenti a famiglie e imprese è stato di -0,8% nei confronti dello stesso mese del 2014, migliore del -1% del mese precedente e soprattutto del -4,5% di novembre 2013, anno in cui si erano raggiunti livelli minimi, nel pieno della crisi finanziaria ed economica.

Come si legge nel rapporto dell’ABI, a seguito del perdurare della crisi e dei suoi effetti, è cresciuta anche la rischiosità dei prestiti nel nostro Paese, tanto che le sofferenze lorde sono risultate a marzo quasi 190 miliardi dai 187,3 miliardi di febbraio. Inoltre, il rapporto sofferenze lorde su impieghi è del 9,8% a marzo 2015 (8,6% un anno prima; 2,8% a fine 2007), valore che raggiunge il 16,6% per i piccoli operatori economici (14,6% a marzo 2014, 7,1% a fine 2007), il 16,7% per le imprese (14% un anno prima, 3,6% a fine 2007) e il 7,1% per le famiglie consumatrici (6,4% a marzo 2014, 2,9% a fine 2007).

Crescono anche le sofferenze nette, anche se di poco, passando a marzo da 79,3 miliardi di febbraio a 80,9 miliardi di marzo.

Livelli record inoltre per i tassi di interesse, ancora sotto l’effetto della manovra finanziaria e della riduzione degli spread. Ad aprile si è registrato il minimo storico con il tasso medio sul totale dei prestiti al 3,54%: era -3,56 nel mese di marzo, ma fa specie constatare che fosse del 6,18% a fine 2007.

Stesso trend per i mutui, che hanno registrato un tasso di interesse medio pari al 2,64% (era 2,69% a marzo e 5,72% a fine 2007.

Invertire un trend di valori negativi che ha connotato il mercato negli anni di punta della crisi non è dunque semplice, ma piccoli segnali fanno ben sperare che la ripresa è auspicabile e forse neanche troppo lontana.

A cura di: Paola Campanelli

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