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La cauta ripresa dei prestiti
L’anno che si è appena chiuso ha fatto registrare un aumento dei prestiti erogati da parte degli istituti di credito. I dati, messi a disposizione dal Bollettino dell’ABI (Associazione Banche Italiane), evidenziano che "a fine 2014 l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia è stata pari a 1.820,6 miliardi di euro".
A dicembre 2014 il totale dei finanziamenti a famiglie e imprese ha presentato una variazione annua lievemente positiva, con un +0,1% rispetto al -0,4% del mese precedente e al -4,5% registrato a novembre 2013: questo di dicembre è il miglior risultato da aprile 2012. Positivi anche i finanziamenti alle imprese per un importo fino a un milione di euro, che hanno segnato nei primi undici mesi del 2014 un incremento su base annua di 2,2%.
Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, a oggi i prestiti all’economia sono cresciuti di quasi 150 miliardi di euro, quelli a famiglie e imprese sono passati da 1.279 a 1.417,5 miliardi di euro; ma aumenta – a causa degli effetti della crisi – anche la rischiosità dei prestiti: solo a novembre le sofferenze lorde sono risultate pari ad oltre 181 miliardi di euro, dai 179,3 miliardi di ottobre. Il rapporto di quest’ultime con gli impieghi è del 9,5% a novembre (7,8% un anno prima; 2,8% a fine 2007), valore che raggiunge il 16% per i piccoli operatori economici (13,6% a novembre 2013; 7,1% a fine 2007), il 15,9% per le imprese (12,6% un anno prima; 3,6% a fine 2007) ed il 6,9% per le famiglie consumatrici (6,3% a novembre 2013; 2,9% a fine 2007).
Anche le sofferenze nette hanno subito un incremento, passando da 83 miliardi di ottobre agli 84,8 miliardi; il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è stato pari al 4,67% a novembre dal 4,61% di ottobre 2014 , contro il 4,08% di novembre 2013 e lo 0,86% del 2007.
Da quest’anno è previsto anche un aumento di forme particolari di prestito, come quelli cambializzati e senza busta paga.
I primi vengono erogati da società di credito attraverso delle cambiali che devono essere pagate a scadenza: questo finanziamento, in genere, è chiesto dai protestati e dai cattivi pagatori, se dipendenti, che non hanno modo di accedere ad altri tipi di finanziamento. Alla sottoscrizione del contratto, verrà stanziata la somma tramite bonifico o assegno circolare: si potrà scegliere una banca di appoggio per il pagamento delle cambiali, senza obbligo di diventare correntista della stessa. Per ottenere questo tipo di finanziamento occorre esibire della garanzie, quali la busta paga per il dipendente (o il TFR maturato), la dichiarazione dei redditi e una assicurazione sulla vita per i lavoratori autonomi o la garanzia di un immobile (o di un garante) se si è disoccupati.
I secondi sono concessi a quei clienti considerati a rischio, come disoccupati o lavoratori atipici con contratti a tempo determinato, a progetto o part-time, che non possono offrire particolari garanzie. Bisogna comunque soddisfare alcune condizioni che rappresentano una sorta di tranquillità per la finanziaria o la banca che eroga il prestito, come proporre un garante che possa coprire i pagamenti in casi di eventuale insolvenza oppure un immobile – se lo si possiede – su cui l’istituto potrà rivalersi in caso di mancato pagamento.
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