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Vuoi richiedere un Prestito Personale? Ecco alcuni consigli utili da non perdere

Pubblicato il 30/03/2012

Aggiornato il 18/12/2014

Vuoi richiedere un Prestito Personale? Ecco alcuni consigli utili da non perdere

Dalle auto all’arredamento, dalle vacanze alla ristrutturazione, i prestiti personali riguardano tutte le spese importanti che una persona può trovarsi ad affrontare nel corso della propria vita. Spesso però l’esigenza di effettuare un acquisto importante o la voglia di realizzare un sogno si scontra con l’ostacolo economico e sorgono le prime domande: dove posso reperire i soldi? Come posso ottenere un prestito? Come faccio a pagare la somma un po’ per volta e non in un’unica soluzione?

Il prestito personale rappresenta una delle risposte più ricorrenti per le questioni di accesso al credito e finanziamento per l’acquisto di specifici beni o servizi: attraverso un intermediario come PrestitiOnline.it il richiedente può inoltrare la domanda di prestito all’istituto finanziario che, una volta accettata la richiesta, eroga il finanziamento direttamente nelle mani del richiedente. A differenza dei prestiti finalizzati, dove è il venditore dei prodotti a ricevere direttamente la somma dall’istituto finanziario con il quale è convenzionato, il prestito personale consente al richiedente di essere libero di scegliere il negozio o rivenditore più conveniente e impiegare così tutta l’attenzione nella negoziazione del prezzo.

Inoltre, avere già in mente dove destinare la somma ricevuta permette di strappare tassi d’interesse più bassi rispetto ad un generico prestito di liquidità: specificare se i soldi servono a comprare una moto usata, o a pagare la ristrutturazione della propria casa, può essere molto vantaggioso. Ad esempio, secondo alcune rilevazioni avvenute il 23 marzo 2012, per l’acquisto di un'auto nuova del valore di 20.000 euro un prestito personale con finalità consente di rimborsare il finanziamento in 60 mesi con rate da 397 euro (TAN fisso 6,95 e TAEG 7,37%) mentre, a parità di durata, un prestito per liquidità (quindi senza specificare la finalità) richiede rate mensili a partire da 428 euro (TAN fisso 10,15% e TAEG 10,83%).

CRITERI DI VALUTAZIONE
In genere per accedere ad un prestito personale non è necessario presentare garanzie reali come  diritti di pegno o ipoteca sui beni di proprietà, tranne nei casi in cui viene richiesta la firma di un fideiussore, cioè di un terzo soggetto che garantisce il rimborso del finanziamento. Esistono invece alcuni criteri di valutazione specifici per accedere al prestito personale, ecco brevemente quali sono:

  • Politiche di rischio
    Ogni Istituto applica una propria politica di rischio nella valutazione delle richieste, basandosi sui dati statistici che possiede (credit scoring).
  • Livello di reddito
    L’accettazione delle richieste è determinata anche dalla valutazione del livello di reddito del richiedente e al rapporto tra reddito mensile e l’eventuale rata di rimborso.
  • Affidabilità creditizia
    Grande importanza riveste infine l’affidabilità creditizia del richiedente. È importante sottolineare che questa valutazione non ha alcun significato “morale”. Gli Istituti si limitano a stimare il livello di rischio connesso a ciascuna richiesta, anche sulla base dei rapporti di credito forniti dalle Centrali Rischi.
    Se la storia creditizia del richiedente presenta alcune “pecche” (ritardi nei rimborsi di precedenti finanziamenti, insoluti, ecc.) la probabilità che la richiesta venga accettata è ovviamente più basso.
  • Attività lavorativa: avere un contratto a tempo indeterminato o una posizione lavorativa sicura è senz’altro una buona qualifica per l’ottenimento del prestito personale. Avere un contratto a tempo determinato o di lavoro occasionale non preclude il buon esito della richiesta ma rischia di essere valutato più rischioso dall’Istituto ai fini del rimborso da parte del richiedente.

Si consiglia sempre di diffidare di chi promette finanziamenti facili a casalinghe, protestati e senza lavoro, soprattutto se si tratta di importi consistenti: tassi d’interesse elevati e costi accessori onerosi sono trappole frequenti che si nascondono nei contratti di finanziamento poco trasparenti spesso proposti a coloro che più hanno bisogno di denaro.

CONDIZIONI ECONOMICHE
Districarsi tra le voci di spesa di un finanziamento non è sempre un’operazione facile, ma quando si deve scegliere tra più offerte di prestito è bene valutare il costo di tutte le componenti e non solo quella della rata mensile. I principali elementi che è opportuno conoscere e considerare prima di sottoscrivere un finanziamento sono:

  • TAN (Tasso Annuo Nominale)
    Il TAN rappresenta il tasso di interesse, espresso in percentuale e su base annua, applicato al capitale finanziato (talvolta al lordo di eventuali costi assicurativi o spese di istruttoria). Viene utilizzato per calcolare, a partire dall’importo finanziato e dalla durata del prestito, la quota di interesse che andrà corrisposta all’Istituto finanziatore e che, sommata alla quota di capitale, andrà a determinare la rata di rimborso.
  • TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale)
    Il TAEG è una misura, espressa in termini percentuali, con due cifre decimali e su base annua, del costo complessivo del finanziamento. Diversamente dal TAN, il TAEG è comprensivo di eventuali oneri accessori, quali spese di istruttoria e spese assicurative, che sono a carico del cliente.
    Tuttavia la normativa italiana consente, sotto alcune condizioni, una certa discrezionalità, escludendo o includendo nel calcolo del TAEG alcune voci: le spese assicurative ad esempio, se facoltative, possono essere escluse dal calcolo.
    Fai quindi attenzione e considera attentamente la tua spesa complessiva, analizzando di volta in volta le singole voci dell’offerta che ti viene proposta.

Se si devono confrontare due o più offerte di finanziamento con caratteristiche simili (importo, durata, eventuali altri costi) PrestitiOnline.it consiglia sempre di utilizzare il TAEG come parametro di confronto: è bene tenere presente che il TAEG si riduce solo se, mantenendo l’ammontare finanziario invariato, si aumenta la durata del prestito, oppure se si incrementa l’importo del prestito richiesto ma non la durata del rimborso.

A cura della Redazione

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