Il datore di lavoro non può rifiutarsi di accettare la pratica di cessione del quinto, ma deve darne approvazione attraverso l'atto di benestare necessario per l’erogazione del finanziamento.
Per l’istruttoria della cessione del quinto il rapporto con il datore di lavoro è necessario perché è con lui che il soggetto finanziatore si interfaccia.
Al datore di lavoro viene richiesto il certificato di stipendio, documento che rappresenta la situazione economica del lavoratore che va a richiedere la cessione del quinto: in esso sono contenute le voci standard che compongono lo stipendio, vengono evidenziate le trattenute, come altre cessioni del quinto già in corso e viene definita la quota cedibile, cioè la rata che può andare a sostenere il lavoratore a fronte della richiesta della cessione del quinto.
Una volta che il lavoratore avvia la richiesta pertanto, ci si mette in contatto con il datore di lavoro, al quale verrà notificato il contratto di cessione del quinto sottoscritto dal lavoratore.
La notifica è necessaria perché informa il datore di lavoro attraverso la copia del contratto, dove sono indicate: l’importo della rata da trattenere in busta paga, le coordinate bancarie dove dovrà essere versata mensilmente la rata e la data di decorrenza della cessione, cioè da quando il datore di lavoro dovrà iniziare ad applicare la trattenuta.
Il datore di lavoro dovrà restituire un documento firmato e timbrato, che attesta la veridicità dei dati rispetto a quanto riportato nel contratto e indica la data di inizio dell’addebito della rata nella busta paga del lavoratore. Questo documento viene chiamato atto di benestare ed è incluso nel plico di notifica insieme al contratto che il datore di lavoro tratterà come copia.
Entrando nello specifico:
Il TFR deve essere messo a garanzia del prestito, dato che nel caso di insolvenza o di impossibilità di pagamento delle rate, la banca o la società finanziaria potranno utilizzare il Trattamento di Fine Rapporto per riavere le somme prestate.
Infine, i datori di lavoro devono presentare alcuni documenti necessari per dimostrare la solidità aziendale, come ad esempio:
Ricapitolando in linea di massima la cessione del quinto non può essere rifiutata ma vi sono alcuni casi di rifiuto, spesso non a carico del datore di lavoro, che vorremmo portare a conoscenza.
I principali motivi di rifiuto cessione del quinto sono:
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