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Cos'è e come funziona la cessione del quinto?

La cessione del quinto dello stipendio o della pensione è una forma di prestito personale con trattenuta diretta sullo stipendio o sulla pensione, a cura del datore di lavoro o dell'ente pensionistico. Non può eccedere il quinto della retribuzione netta.

donna sorridente riceve busta paga
Cessione del quinto: cos'è e come funziona?

La cessione del quinto dello stipendio o della pensione, è una forma di prestito personale, disponibile fino a un massimo di un quinto del netto dello stipendio o della pensione, da estinguersi attraverso trattenute dirette dalla busta paga o dal cedolino. Il datore di lavoro o l'Ente pensionistico provvederà al rimborso della rata mensile al posto del beneficiario.

La materia è regolamentata da una specifica previsione di legge, il DPR n. 180 del 1950, che ha creato questa forma particolare di credito; inizialmente prevista per i soli dipendenti dello Stato è stata successivamente estesa anche ai privati e ai pensionati, con la Legge n. 80 del 2005, ossia a tutti coloro i quali percepiscono un reddito fisso e continuativo.

Che cos'è la cessione del quinto?

La cessione del quinto è una forma di credito attraverso il quale il contraente, finanziato da una banca o finanziaria, non ha l'obbligo di provvedere in prima persona al pagamento della rata mensile, ma delega il datore di lavoro a questo adempimento. Questa è la principale differenza tra cessione del quinto e prestito personale. Il DPR 180/1950 ha previsto una serie di previsioni particolari per i prestiti con cessione del quinto che possono essere applicate solo a determinate condizioni:

  • presenza di una retribuzione fissa e continuativa;
  • applicazione fino ad un massimo della quinta parte della retribuzione netta;
  • presenza di una copertura assicurativa obbligatoria.

Da queste condizioni essenziali ne discende che, nel caso in cui non si disponga di redditi con le caratteristiche sopra elencate, non è possibile procedere con la cessione del quinto. Di fatto, tutti gli autonomi, i liberi professionisti e gli imprenditori non hanno la possibilità di accedere al prodotto, così come chi ha redditi derivanti da rendite finanziarie o immobiliari - come gli affitti -, oppure i dipendenti a tempo determinato, perché non soddisfano il requisito della continuità, per via della scadenza contrattuale.

Migliori cessioni del quinto per dipendenti statali a marzo 2024

FinanziariaRataDurataTAEGNetto erogato
BiBanca € 200 120 mesi 3,79% € 20.012
Capitalfin € 200 120 mesi 3,94% € 19.877
Figenpa € 200 120 mesi 3,99% € 19.828

Simulazione per una rata mensile da € 200 per una durata di 120 mesi per un dipendente Statale/Pubblico in ruolo di 40 anni residente a Bologna con uno stipendio da € 1500.

Perchè conviene la cessione del quinto?

Nei prestiti personali le parti che intervengono nel contratto sono essenzialmente due:

  • richiedente o contraente: colui il quale ha necessità di una somma da restituire a rate;
  • banca o finanziaria: valuta la richiesta e, se decide di accoglierla, eroga il prestito concordato.

Nella cessione quinto, invece, intervengono obbligatoriamente altre due figure per cui le parti diventano:

  • richiedente;
  • finanziatore, banca o finanziaria;
  • compagnia assicuratrice;
  • datore di lavoro.

Il legislatore ha previsto la copertura assicurativa per avere una protezione dagli insoluti maggiore, rispetto ad un prestito normale e il coinvolgimento del datore di lavoro, obbligato al pagamento delle rate, per aggiungere ulteriore solidità e abbassare il rischio finanziario della cessione.

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Come funziona la cessione del quinto?

Rispetto ad un normale finanziamento, il meccanismo della cessione del quinto segue particolari passaggi per ottenerla:

  • richiesta: il dipendente o il pensionato cerca un prodotto sul mercato, con gli strumenti di simulazione di un sito comparatore, confronta le offerte ed una volta scelta la soluzione migliore richiede la cessione, presentando la domanda corredata dei documenti necessari;
  • istruttoria: l’istituto procede all’istruttoria della domanda analizzando la documentazione per confermare i termini del preventivo e, qualora siano rispettati, ne interessa la compagnia assicurativa;
  • emissione polizza: l’assicurazione verifica la fattibilità della richiesta e, se ritiene il rischio sostenibile, emette la polizza a garanzia dell’operazione;
  • notifica: il contraente sottoscrive il contratto che dev’essere portato a conoscenza del datore di lavoro attraverso una notifica;
  • emissione benestare: il datore di lavoro riceve il contratto, verifica che rispetti i termini di legge e predispone il pagamento della rata a far data da una certa retribuzione, informando del buon fine l’istituto erogante con una comunicazione di benestare;
  • erogazione: la ricezione del benestare determina l’erogazione della richiesta.

La descrizione di una simile procedura comporta dei tempi istruttori decisamente più lunghi rispetto ad un prestito personale, ma la possibilità di potervi accedere anche in presenza di segnalazioni su banche dati compensa le tempistiche maggiori.

Migliori cessioni del quinto per pensionati a marzo 2024

FinanziariaRataDurataTAEGNetto erogato
Capitalfin € 220 120 mesi 5,12% € 20.735
TidoCredito Pitagora € 220 120 mesi 5,39% € 20.490
Bibanca € 220 120 mesi 5,45% € 20.438

Simulazione per una rata mensile da € 220 per una durata di 120 mesi per un pensionato di 62 anni residente a Torino con una pensione da € 1450.

Quali sono i vantaggi della cessione del quinto?

Il prestito con cessione del quinto veniva considerato in passato come l’ultima possibilità di accedere a ad un finanziamento in presenza di segnalazioni su banche dati: essendo il pagamento a carico del datore di lavoro, infatti, il rischio di insoluti veniva spostato su quest’ultimo. La conseguenza diretta di questa visione erano i costi molto alti sia per attivare la richiesta, commissione e spese istruttorie, che per ottenere la copertura assicurativa, costi che spesso erano sostenuti anticipatamente con trattenuta sulle somme erogate.

Questa impostazione è stata invertita dall’introduzione nel codice al consumo della figura del consumatore e dalla sentenza Lexitor della corte di giustizia europea, che hanno stabilito la rimborsabilità delle spese sostenute anticipatamente e non godute sia iniziali che periodiche. Ad oggi i vantaggi della cessione del quinto si possono così riassumere:

  • costo del denaro mediamente inferiore ai normali finanziamenti;
  • basso profilo di rischio per la banca o finanziaria erogante;
  • trattenuta alla fonte che elimina il rischio di insoluti del richiedente;
  • presenza di una copertura assicurativa che tutela la banca e libera gli eredi del richiedente dall’obbligazione.

Migliori cessioni del quinto per dipendenti privati a marzo 2024

FinanziariaRataDurataTAEGNetto erogato
Capitalfin € 220 120 mesi 5,40% € 20.488
Unicredit € 220 120 mesi 5,76% € 20.253
BiBanca € 220 120 mesi 6,33% € 19.677

Simulazione per una rata mensile da € 220 per una durata di 120 mesi per un dipendente privato assunto a tempo indeterminato di 35 anni residente a Roma con uno stipendio da € 1500.

Quale assicurazione sulla cessione del quinto?

Una delle caratteristiche essenziali della cessione del quinto è l’assicurazione obbligatoria. A seconda del contraente la copertura assicurativa è più o meno ampia, ma si differenzia a seconda che il richiedente sia:

  • pensionato;
  • lavoratore dipendente.

Nel primo caso, il rischio che l’assicurazione copre è la premorienza. In caso di morte del richiedente, l’assicurazione attiva il sinistro, verifica le cause del decesso e, se non riscontra dichiarazioni false, salda il debito residuo lasciando gli eredi liberi dall’obbligazione.

Nel secondo caso, il lavoratore dipendente, il rischio coperto è duplice:

  • causa morte: in questo caso la logica del rischio è identica al pensionato, ma il premio è più basso, perché il richiedente è in una fase della vita lavorativa attiva e quindi ben lontano dai limiti di aspettativa di vita stabiliti dall’Istat;
  • perdita impiego: la cessione esiste in costanza di rapporto per cui, in caso di licenziamento, il datore di lavoro è sollevato dall’obbligo del pagamento delle rate. In questo caso l’assicurazione interviene per un periodo congruo con la ricerca di un nuovo lavoro, che consente di riprendere il pagamento delle rate o il residuo del capitale in essere. Il rischio è maggiore per i dipendenti privati rispetto a quelli Statali e pubblici dove notoriamente il licenziamento è un fenomeno poco frequente.
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Come si calcola la rata della cessione del quinto?

Il calcolo della rata di una cessione presenta delle caratteristiche particolari:

  • è applicabile esclusivamente sulla retribuzione netta;
  • viene calcolato in relazione al pagamento delle rate e quindi riportato su 12 mensilità;
  • deve essere basato su elementi continuativi della retribuzione, pertanto non si possono considerare voci come straordinari, benefit, premi di produzione, una tantum.

Questo significa che, partendo dalla retribuzione annuale tabellare o dalla pensione lorda, si scorporano le voci relative alle trattenute previdenziali e fiscali, ottenendo la retribuzione netta mensile. A questo punto il dato ottenuto andrà riportato su 12 mensilità, ottenendo così il quinto massimo applicabile, ossia l’importo che potrà essere trattenuto dalla busta paga per tutti i 12 mesi dell’anno. Le mensilità aggiuntive, ossia la tredicesima e quattordicesima mensilità non saranno oggetto di trattenuta da parte del datore di lavoro.

Che differenza c'è tra cessione del quinto e delega?

La delega di pagamento, altrimenti detta doppio quinto o prestito delega, è un prestito personale con trattenuta alla fonte sulla busta paga del tutto analogo alla cessione: differisce dal prestito con cessione del quinto, in quanto è facoltà del datore di lavoro concederla. Se dunque la cessione del quinto è un diritto del lavoratore, la delega di pagamento diventa possibile solo se il datore di lavoro acconsente.

La presenza della delega di pagamento, se abbinata alla cessione, può essere uno strumento di credito con il quale è possibile ottenere cifre elevate, in rapporto ovviamente alla retribuzione percepita, potendo impegnare il 40% della retribuzione netta per un massimo di 10 anni.

È necessario, tuttavia, fare una distinzione in relazione alla tipologia dei richiedenti:

  • i dipendenti statali e pubblici, una volta avuto il parere positivo dell’amministrazione pagante, non ci hanno problemi nell’ottenere la Delega anche per il quinto massimo;
  • per i dipendenti privati bisogna necessariamente capire se il TFR accantonato abbia una consistenza tale da contenere, come garanzia, sia la cessione del quinto che la delega, il tutto rapportato all’indice di affidabilità del datore di lavoro, essendo colui il quale prende su di sé l’obbligo del pagamento delle rate.;
  • per i pensionati invece si parte dal dato di fatto che l’INPS non concede deleghe per i suoi assistiti per preservarne la capacità reddituale e limitare l’indebitamento, considerato che la presenza in contemporanea di cessione e delega può comportare un peso sulla retribuzione netta fino al 40% di questa.

Ultimo aggiornamento novembre 2023